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L'indalo
"Il mio portafortuna, ricordo di una vacanza ricca di emozioni. Ed il fascino di questo 'amuleto' mi è sempre stato di stimolo ad inseguire i miei sogni.."
Mattia
Tempio, fortezza, monastero. Poi castello, maniero, rifugio per armenti e infine laboratorio d’arte e cantina. Dagli Etruschi ai Romani, passando per i turbolenti anni del Medioevo, l’abbandono e il recupero di Sandro Chia durante gli anni ’80, Castello Romitorio è un luogo dove il tempo ha una dimensione fisica, tangibile. Dove il vino vive di storia e la storia racconta di una passione millenaria per questi luoghi, da sempre vocati alla produzione vitivinicola e da sempre contesi per l’importanza strategica dei passaggi e dei commerci
Per maggiori informazioni visita il sitoLa cantina di Castello Romitorio è un luogo di espressione. Laboratorio enologico e artistico, coniuga l’amore per l’arte di Sandro e Filippo Chia alla ricerca delle migliori sfumature del Sangiovese, quelle microvariazioni caratterizzanti che donano a un grande vino la sua unicità. Lavorare in cantina significa valorizzare le potenzialità del paesaggio, estrinsecare le caratteristiche già presenti in natura ed esaltare la diversità dei terroir, assecondando la naturale predisposizione del vitigno di partenza. Significa connettere materia e spirito, preservandone purezza e qualità, intensificandone l’espressione, in punta di piedi, con leggerezza. Castello Romitorio impiega per i suoi vini una delicata combinazione di botte grande e rovere francese. Lunghi e pazienti invecchiamenti in cui il legno non è mai protagonista, ma comprimario dell’evoluzione del vino. All’affinamento in botte segue il necessario riposo in bottiglia, che supera ampiamente i tempi dettati dal disciplinare. La cantina di Castello Romitorio è espressione fisica e intellettiva del paesaggio montalcinese. Interrata ai piedi del Castello, è stata rivestita dello stesso opus incertum di cui sono costituiti i muri del maniero trecentesco. All’interno, opere di Sandro Chia prodotte a Montalcino si alternano a testimonianze artistiche del millenario passato locale e a materiali provenienti dal paesaggio: anfore, pietre recuperate, botti di rovere, sculture, colonne e rovine romane, trouvailles. Un luogo magico e avanguardistico, volutamente segnato dal passato, un ambiente di ricerca e sperimentazione che svela la sua dimensione funzionale tanto quella immaginifica. “Non ho mai voluto una casa di campagna, ma un luogo essenziale dove lavorare e vivere. Io sono come un laboratorio e ho bisogno dei miei strumenti: affronto il tema del vino come quello di un quadro.”